Ferrovie: nessuno le può giudicare

Per la prima volta, nel 2019, con la costituzione all’interno della Struttura di Missione dell’allora MIT di un “Gruppo di lavoro sulla valutazione dei progetti” il dibattito pubblico nel nostro Paese ha visto emergere di prepotenza il tema delle decisioni pubbliche in materia di investimenti infrastrutturali.
Negli ultimi due anni, il dibattito è scomparso dalle prime pagine dei giornali e si è ritornati alla condizione precedente caratterizzata da scelte adottate in modo assai poco trasparente. Negli scorsi mesi è emersa una importante novità: il MIMS ha pubblicato integralmente gli studi di fattibilità delle opere in progetto corredati di studi di traffico e analisi costi-benefici. Bridges Research intende predisporre un audit di tali valutazioni che appaiono per diversi aspetti poco convincenti. Ma, ancor prima di entrare nel merito dei contenuti, è necessario interrogarsi su una questione di metodo. La responsabilità della redazione delle valutazioni è affidata al gestore della infrastruttura. Dunque, le analisi costi-benefici delle nuove linee ferroviarie sono state predisposte da RFI. Ossia il soggetto destinatario delle risorse, interamente a carico della finanza pubblica, che finanzieranno il progetto esaminato. Il conflitto di interesse sembra del tutto evidente. E, sarà un caso, ma tutte le analisi pubblicate finora hanno esito positivo.
Separare il ruolo del giudice da quello di chi è destinatario delle risorse sembra essere essenziale.
E a chi affidarlo? La scelta più immediata potrebbe essere quella del MiMS ma anche in questo caso sembra potersi ravvisare un bias a favore del fare e dello spendere. Meglio, probabilmente, il MEF. Inoltre, per rendere davvero credibile il processo di valutazione occorrerebbe, come già suggeriva anni fa lo studioso danese Bent Flyvbjerg, che una quota, non necessariamente elevata del finanziamento fosse a carico di chi si assume un rischio di impresa. Così facendo, c’è da aspettarsi che la selezione sarebbe più attenta di quanto lo sia oggi essendo affidata a chi non ha nulla da perdere e molto da guadagnare.