30 settembre 2022
Intervista a Marco Ponti
Partiamo con i nuovi provvedimenti previsti per Area B.
«Sono scettico sull’atteggiamento adottato dall’Amministrazione».
Per quale motivo?
«Credo che sia giusto combattere i veicoli più inquinanti ma non con i divieti: sarebbe meglio applicare o aumentare tariffe (tipo aera C ecc.) allo scopo di disincentivare l’uso dell’auto».
Il divieto è più efficace.
«Il divieto non distingue tra chi ha e chi non ha necessità di utilizzare il mezzo, gli economisti non lo ritengono uno strumento nè equo nè efficiente, a parità di risultati».
Queste misure possono incidere sull’inquinamento?
«Faccio una premessa: le emissioni sono migliorate, l’inquinamento si è ridotto di circa sette volte negli ultimi vent’anni come dicono i dati dell’ARPA . La qualità dell’aria è migliorata moltissimo, ad esempio gli ossidi di zolfo e piombo sono quasi scomparsi, oggi un’auto inquina un decimo rispetto a 15 anni fa, e le ibride in città quasi per nulla ».
Sta dicendo che vanno riconsiderate anche le politiche antismog?
«E’ così, è sbagliato colpire nel mucchio come ha deciso il comune. A questo aggiungo la contraddizione tra la severità delle sanzioni e l’incapacità di applicarle, come avviene per la sosta».
E’ un problema vecchio quello delle seconde file.
«Lo so, mancano i vigili così si creano abitudini sbagliate: le seconde file rallentano la velocità di deflusso e così aumenta l’inquinamento».
Cosa pensa delle zone 30?
«Vale il discorso appena fatto: i limiti di velocità non vengono rispettati, si è costretti a correre altrimenti c’è il rischio di essere tamponati! Nel merito penso che in alcune zone della città, in modo particolare quelle residenziali, siano opportune».
Altro tema caldo: le piste ciclabili.
«Il discorso è semplice: il comune dispone di un modello di simulazione del traffico che ci dice se le piste ciclabili sono in grado di togliere auto dalle strade e in quale numero. Se leauto tolte sono poche, e le altre viaggiano più in coda data la riduzione dello spazio per la circolazione, l’inquinamento e la congestione aumentano. Il Comune sta facendo dei conti? Non credo».
Non ci sono vantaggi?
«Non mi sembrano misure in grado di alleggerire il traffico in modo efficiente che comunque deve esistere per assicurare servizi e funzioni importanti per la città».
Il Comune persegue l’obiettivo di ridurre il volume del traffico, lo condivide?
«Sì ma non con questi mezzi».
Cosa trova più sbagliato?
«L’approccio ideologico, il pensare di risolvere i problemi con le grida manzoniane, mentre la disciplina delle soste e del traffico viene ignorata”.
Diventeremo un giorno come le città del nord dove la mobilità è in gran parte a pedali?
«In quelle città esiste una cultura antica che noi non abbiamo, quando viaggio per strada l’assenza di disciplina conferma che le norme sono per i fessi, i furbi se ne possono allegramente fregare. Grande tradizione italiana».