29 ottobre 2021
di Francesco Ramella
Pochi giorni dopo essere stato insignito del premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi è intervenuto alla riunione parlamentare pre-Cop26 esprimendo anche una considerazione di natura economica: “il prodotto interno lordo dei singoli paesi sta alla base delle decisioni politiche, e la missione dei governi sembra essere di aumentare il Pil il più possibile, obbiettivo che è in profondo contrasto con l’arresto del cambiamento climatico”. È così. O per meglio dire, è così nel breve periodo, considerando invariati tutti gli altri fattori che influiscono sul livello di emissioni di gas serra. A parità di energia utilizzata e a parità di “intensità carbonica” ossia di quanta CO2 si produce per unità di energia consumata, quanto più cresce la produzione tanto più aumentano le emissioni e, quindi, tanto più si altera il sistema climatico.
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