di Giovanni Martino

ZTL, zone 30, marciapiedi allargati, posti auto eliminati: la preoccupazione per realizzare città più vivibili può diventare guerra ideologica alle auto e alla mobilità privata.
I presupposti – inquinamento, sicurezza stradale, prescrizioni esterne – sono spesso fragili e pretestuosi, perché non coerenti con le misure adottate.
Gli interventi forzati, spesso privi di analisi costi/benefici e senza reali alternative di mobilità, inseguono un modello di città preindustriale e producono conseguenze irrazionali; pregiudicando il diritto alla mobilità delle persone (che è anche la condizione per l’esercizio di altri diritti) e penalizzando i cittadini, in particolare le categorie più svantaggiate.