di Francesco Ramella
Nello scorso mese di marzo il Parlamento europeo ha approvato una modifica della regolamentazione di pesi e dimensioni dei veicoli pesanti che circolano nella UE. È previsto l’aumento della massa complessiva da 40 a 44 tonnellate, oggi consentite solo in ambiti specifici.
È altresì previsto il via libera alla circolazione per i complessi di autocarri e rimorchi di massa fino a 60 tonnellate e lunghezza fino a 25 m anch’essi oggi permessi in alcuni Paesi e per i trasporti internazionali sulla base di alcuni accordi bilaterali.
Forte opposizione alla decisione è stata espressa sia dalle imprese ferroviarie che da attivisti ambientalisti in relazione alle potenziali ricadute negative in termini di emissioni di CO2 e di sicurezza stradale conseguenti alla maggiore competitività del trasporto stradale.
Viene qui presentata un’analisi costi-benefici relativa alla liberalizzazione della circolazione dei cosiddetti gigaliner. Il risultato è positivo con un aumento di benessere stimato intorno ai 14 miliardi. Le ripercussioni negative in termini ambientali e di sicurezza del provvedimento risultano inferiori di un ordine di grandezza rispetto ai benefici per le imprese di trasporto e sono internalizzate per una quota pari al 68%. I due parametri più rilevanti per la valutazione risultano essere la quota di traffico stradale acquisibile dai mezzi di maggiore dimensione e l’entità degli investimenti necessari per l’adeguamento delle infrastrutture.