BRT onlus è nata un paio di anni fa con l’obiettivo di realizzare e stimolare la ricerca economica sui trasporti.

Questo è il primo Rapporto sullo stato dei trasporti in Italia, un documento che vuole essere annuale e di agile lettura.

Il documento è articolato in tre parti.

Nella prima si esaminano i trend di lungo periodo e si mettono a confronto i principi ispiratori delle politiche di settore, in particolare quello del riequilibrio modale, e la narrazione prevalente, imperniata su una visione quasi esclusivamente negativa del trasporto su strada, con la realtà che vede compresenti aspetti critici e altri molto positivi sia in termini di benefici per coloro (la grande maggioranza delle persone e delle imprese) che se ne servono sia con riferimento alle esternalità che, per diversi aspetti, sono state fortemente ridimensionate rispetto al passato pur in presenza di una crescita della mobilità individuale. Si evidenziano i costi per la finanza pubblica dei trasferimenti alle imprese ferroviarie e a quelle di trasporto pubblico in particolare là dove viene impedito il confronto competitivo tra aziende. Si sottolinea infine come politiche climatiche inefficienti sono anche meno efficaci: a parità di risorse l’obiettivo conseguito è più limitato oppure occorre sopportare oneri maggiori per avere lo stesso risultato.

La seconda parte è dedicata a un approfondimento su una policy – la (quasi) gratuità dei trasporti collettivi – che gode di un certo consenso e che, dopo essere stata sperimentata nei decenni passati soprattutto in ambito urbano, nella scorsa estate ha visto un’applicazione su scala nazionale in Germania. Vengono sintetizzate le principali evidenze emerse nelle esperienze condotte e, tramite una specifica simulazione modellistica, si quantificano i possibili effetti della gratuità di tpl urbano e ferroviario regionale nel nostro Paese.

Da ultimo, viene proposto un approfondimento sulle politiche dei più recenti esecutivi che sembrano discostarsi assai poco da quelle dei governi che li hanno preceduti in particolare sotto due aspetti: quello della concorrenza e della regolazione incentivante per le imprese che operano in settori caratterizzati da un assetto di monopolio naturale o legale e quello degli investimenti in infrastrutture. La diagnosi dello stato di fatto viene accompagnata da una serie di proposte di riforma della governance del settore del trasporto stradale e di quello ferroviario volte a superare l’attuale condizione diffusa di rendita monopolistica a scapito di consumatori e contribuenti. L’auspicio è quello di suscitare nel lettore qualche interrogativo e, perché no, di indurlo a proporre una critica di contenuti e conclusioni che, ne siamo consapevoli, sono lontane da quelle prevalenti e possono apparire come provocatorie.